I diari di Susanna Ronconi (2001) sono brevi e incisivi, in pieno accordo con il titolo dell’opera, che descrive le esperienze dell’autrice in quattro carceri italiane. Per questo motivo, la carta igienica può essere vista come un supporto efficace e coerente per realizzare l’impaginato, dove testi e illustrazioni sono redatti con una vecchia macchina da scrivere. Di questo piccolo libro d’artista sono state prodotte tre copie nel 2021.
In una fase successiva, i diari sono stati trasformati in una composizione musicale. Per fare ciò, si è convertito dapprima il testo in braille (un sistema di scrittura, fondato sulla combinazioni di punti, variamente distribuiti su tre righe e due colonne), applicandolo infine su pentagramma. Pause e metrica derivano dalla lettura e interpretazione dell’opera originale. La composizione finale – articolata in tre movimenti – utilizza perciò solo tre note, coerentemente col titolo del diario e la sua atmosfera cruda.
Dalla lettura del testo – e attraverso la riscrittura di lettere e segni su carta – si giunge così alla musica, che torna a essere “fisica” nel disco in vinile, anch’esso realizzato in tre copie.
Il testo in braille è stato anche inciso su una lastra metallica in alluminio, di dimensioni 70x100cm, che ipoteticamente potrebbe venire decifrato da un non vedente e “suonato” mediante un piccolo pettine metallico a tre punte. Per concludere, la lastra è stata stampata, sia inchiostrata in incavo sia a secco;
quest’ultima soluzione, quasi invisibile, ricalca l’immaterialità della musica composta.